“Solo perché una ragazza sa come imitare una donna, non vuol dire che sia pronta a fare ciò che fa una donna.”
Hayley Stark è una ragazzina di quattordici anni decisamente troppo matura per la sua età. Jeff Kohlver è un affermato fotografo trentenne. I due si conoscono virtualmente in una chat e dopo aver flirtato ripetutamente decidono di incontrarsi in un bar. Nonostante la differenza d’età la conversazione sembra scorrere piacevolmente per entrambi tanto che la giovane insiste affinché Jeff la inviti a casa sua per ascoltare musica e continuare la chiacchierata. Tutto prosegue in modo così allegro e naturale che viene quasi spontaneo dimenticarsi del dettaglio principale: Hayley è poco più che una bambina. Ma lei, ragazzina solo all’anagrafe, non se ne scorda certo ed anzi, con un ribaltamento dei ruoli improvviso si trasforma in predatrice e carnefice. Da quel momento per l’esterrefatto Jeff, accusato senza mezzi termini da Hayley di essere un pedofilo, inizierà il peggiore degli incubi, un’intera giornata di torture e umiliazioni che sfocerà in un finale assolutamente inaspettato.
Film crudo e minimalista, non semplice da digerire. Una pellicola davvero mai scontata e che tratta il più delicato dei temi (la pedofilia) in modo sicuramente originale. Il ritmo incalzante dell’ottima sceneggiatura ci porta poco a poco a scoprire i dettagli scabrosi di una vicenda decisamente assurda e feroce, ma mai così tanto da risultare “non credibile” agli occhi dello spettatore. Assai consigliato!