I Duellanti

The Duellists - Ridley Scott, 1977


Voto medio: 3,60
(50 voti totali)

Film consigliato

da

DURATA: 100 minuti
GENERE: Drammatico
CAST: Keith Carradine, Harvey Keitel, Pete Postlethwaite.

“Lo spadaccino esige soddisfazione, per lui l’onore è un’ossessione”

“I Duellanti” (“The Duellists”) è il primo film diretto da sir Ridley Scott. Titoli come “Alien”, “Blade Runner”, “Il Gladiatore” “Robin Hood” per caso vi dicono qualcosa? Bene, se i suoi film vi sono piaciuti anche solo la metà di quanto sono piaciuti a me non potrete certo mancare di appuntarvi questo titolo.

Girato interamente con luci naturali e estrema semplicità di mezzi e scenografie, tra i nebbiosi campi della Dordogna e della Scozia settentrionale, questo film ci ripropone in chiave cinematografica un romanzo (The duel) dell’altrettanto rinomato Joseph Konrad già autore del celebre “Cuore d’ Ombra” dal quale un sapiente Francis Ford Coppola ha saputo trarre l’importante pellicola che risponde al nome di “Apocalypse Now”. L’idea dell’autore analogamente alla succitata opera è quella di una costante sfida tra due avversari, il terreno è l’Europa dei primi ottocento, all’inizio dell’avventura napoleonica.

Armand D’Hubert (Keith Carradine) e Gabriel Feraud  (Harvey Keitel), ussari dell’esercito napoleonico, a seguito di una banale lite, si vedono costretti dalle rigide regole d’onore dei tempi a battersi a duello fino al soccombere di uno dei due. Il problema è che nessuno dei due sembra avere intenzione di perdere e il duello tra due opposte “razze” di uomini è destinato a protrarsi ben oltre i tempi consueti. Con un finale un po’ all’acqua di rose Scott fa l’occhiolino a Kubrick, già avvezzo a cimentarsi con eserciti ottocenteschi e duelli “cappa e spada” nel suo pluripremiato (oscar per costumi e scenografie) “Barry Lyndon” del ’75, tratto anch’esso da un romanzo.

Egli, come fece due anni prima il suo forse più illustre collega, utilizza tecniche di ripresa di non facile gestione (luce naturale, candele o lampade a olio per riprese notturne e ricostruzioni degli ambienti storici sulla base di dipinti dell’epoca), riuscendo a regalarci una pellicola ben confezionata dalle tinte romantiche e dai costumi e scenografie certamente realistiche.

Un occhio di riguardo agli amanti dell’azione che saranno certamente soddisfatti dall’avvincente susseguirsi di duelli all’ultimo sangue (uno dei quali premiato come secondo miglior duello della storia del cinema). Un film da vedere come omaggio a un grande regista ma scordatevi effetti speciali. Fu premiato al Festival di Cannes del 1977 ottenendo la Palma d’argento come migliore opera prima.