“Peccato che la legge non mi permetta di avere pietà. Ho vissuto tutta la vita senza infrangere alcuna regola.”
Dal celebre romanzo di Victor Hugo sono state tratte diverse trasposizioni cinematografiche tra cui questa versione del 1998 in cui Liam Neeson veste i panni dell’ex galeotto Jean Valjean e un superlativo Geoffrey Rush quelli dell’irremovibile ispettore Javert. È la storia di Jean Valjian, che dopo quasi vent’anni di lavori forzati, ritrova la libertà e la fede in Dio, grazie all’incontro con il vescovo di Digne, che cambierà la sua vita completamente. Il povero Valjean passerà la vita a nascondere la sua vera identità, conoscerà l’amore accudendo la piccola Cosette come un padre, ma con lei sarà perennemente costretto a scappare dall’inarrestabile Javert, per il quale nulla è più importante del rigore e del rispetto della legge.
La prima parte della pellicola è ben sviluppata e permette di cogliere le sfumature del protagonista, che lo stesso Hugo mette in risalto per tutto il libro. Nella seconda parte invece il regista inizia a correre e si focalizza sugli eventi principali della storia, cambiando l’originale versione letteraria, cosí da concludere la vicenda in poco più di due ore. Nonostante il film non sia completamente fedele all’opera di Hugo rimane abbastanza piacevole e scorrevole e, soprattutto grazie al cast decisamente di alto livello, i personaggi emergono nelle loro molteplici sfaccettature. Fa da padrone l’eterno contrasto tra Valjean e Javert, la cui natura è diametralmente opposta: il primo capace di riscattarsi dal passato, incarnazione dell’amore e della bontà, e il secondo incapace di uscire dai rigorosi schemi della legge, uomo freddo e meschino. Neeson e Rush sono l’accoppiata vincente per questo classico che vale la pena vedere almeno una volta!