“Howl, perdonami se sono così tarda. E tu che hai aspettato per tutto il tempo..”
Miyazaki e lo studio Ghibli questa volta hanno superato ogni aspettativa. Il castello errante scivola leggero e poetico tra paesaggi colorati dipingendo la storia con la consueta poesia.
Sophie, una giovane cappelaia, viene colpita da un incatesimo di una strega gelosa che la trasforma in una vecchia. Scappata per la vergongna si imbatte in un misterioso castello semovibile di un misterioso e bellissimo mago. I personaggi che si incrociano nella storia sono di una comicità sottile, da Calcifer al giovane apprendista Markl sono protagonisti di dialoghi divertenti e mai banali. Il castello si affaccia attraverso i portali magici su citta da un’architettura fine 800 avvolta dai vapori delle macchine con un gusto retrò molto elegante.
Miyazaki affronta i tema del dolore causato dalla guerra con la sua consueta delicatezza e senza mai lasciare che la speranza venga sconfitta. L’animazione è di altissima qualità e la cura che lo studio mette nei disegni ne fanno un’opera veramente godibile,una bellezza rara e delicata. Due ore di assoluta magia per un film che attraversa diverse tematiche senza mai lasciare spazio al banale e la volgare. Miyazaki è e rimane una sicurezza e una conferma di stile.