Il Primo dei Bugiardi

The Invention of Lying - Ricky Gervais, Matthew Robinson, 2009


Voto medio: 3,60
(40 voti totali)

Film consigliato

da

DURATA: 99 minuti
GENERE: Commedia, Fantastico, Sentimentale
CAST: Ricky Gervais, Jonah Hill, Jennifer Garner, Jason Bateman, Patrick Stewart, Jeffrey Tambor.

“La storia che state per vedere si svolge in un mondo dove la specie umana non ha mai sviluppato la capacità di dire bugie… e questa è una tipica città di quel mondo. Come vedete le persone lavorano, guidano la macchina, hanno casa e famiglia, ma tutti dicono l’assoluta verità. Non esistono l’inganno, l’adulazione o la finzione. La gente dice esattamente quello che pensa e a volte non è piacevole: il fatto è che non hanno scelta, sono fatti così.”

A prima vista questa pellicola sembra una commediola leggera, nella quale inizialmente veniamo pervasi da un piacevole senso di straniamento accompagnato da una caratterizzazione grottesca del protagonista. Ci troviamo infatti in un mondo parallelo, dove non esistono bugie. Ognuno dice quel che pensa e qualsiasi affermazione è assunta per verità assoluta. Sembra assurdo, ed è ciò che rende il film bizzarro sin dall’inizio, ma comunque risponde ad una propria logica: se esiste solo la verità, qualsiasi cosa venga detta è per forza vera. Le bugie non esistono; non esiste nemmeno un termine per definire una non-verità, non essendo concepibile. È così che nella testa del nostro protagonista Mark Bellison, dopo una vita da perdente, etichettato da tutti come “fallito” e soprattutto dopo un licenziamento e lo sfratto da casa, scatta qualcosa: senza volerlo, per necessità, dice una bugia. Se ne rende subito conto ed inizia così ad usare questa sua “abilità” per arricchirsi un po’ ed aiutare le persone che gli stanno intorno. Per poi passare alle rivincite personali con gli ex colleghi. Fin qua tutto ok: piccole bugie usate a fin di bene e a fine umoristico, per la gioia di chi è in cerca di qualche risata con un film originale. Poi, l’inaspettato: una rassicurazione sulla vita nell’aldilà ad una persona morente e il passaparola che si sparge in tutto il mondo. Mark conosce cosa c’è dopo la morte, parla con L’Uomo nel cielo!

Come fosse una sorta di moderno Brian di Nazareth (certamente non all’altezza), Mark diventa profeta di quella che si profila essere una religione, la prima religione. Questa svolta nella trama può essere vista come un semplice artificio per far vertere la storia verso un senso finale, o può essere qualcosa di più: una vera e propria critica a qualsiasi religione, in particolare a quella Cristiana. Ma lascio a voi il giudizio: in ogni caso potete trovare in questa pellicola un valido prodotto strappa risate per 99 minuti di umorismo vero e proprio. Per chi cercasse l’ironia critica verso l’argomento invece consiglio vivamente la sopracitata pellicola dei Monty Python, un cult da vedere assolutamente!