Il Sacrificio del Cervo Sacro

The Killing of a Sacred Deer - Yorgos Lanthimos, 2017


Voto medio: 3,85
(20 voti totali)

Film consigliato

da

DURATA: 109 minuti
GENERE: Drammatico, Horror, Thriller
CAST: Colin Farrell, Nicole Kidman, Barry Keoghan, Raffey Cassidy, Sunny Suljic.

“È l’unica cosa che mi viene in mente che sia vicina alla giustizia.”

The Killing of a Sacred Deer è un film di Yorgos Lanthimos. Questo dovrebbe bastare per inquadrarlo come tipologia di film: o non lo capisci o lo adori. Leggi la recensione di Dogtooth per renderti conto se questo è un film che fa per te. The Lobster, altro titolo del regista, è un po’ più “facile” da vedere se sei curios@ di avvicinarti a quello che sta diventando uno dei nostri direttori e sceneggiatori preferiti. Per quelli che comunque desiderano avventurarsi nell’ignoto di una pellicola “sconosciuta” e “diversa”, segue la recensione: vi aspettiamo su Facebook e Twitter per commentarla assieme.

Il protagonista è uno stimato chirurgo, interpretato da Colin Farrell. La narrazione non ci lascia intendere cosa sta succedendo nella sua vita: lo vediamo incontrarsi spesso con un ragazzo di 16 anni a cui fa regali e a cui dedica le sue attenzioni. A casa lo aspetta una incantevole moglie (Nicole Kidman) e due giovani figli sicuramente educati e amorevoli: una famiglia pressoché esemplare. Risulta quasi surreale la perfezione dei quattro, in pieno contrasto con il sospetto e le mille domande che suscita il rapporto tra il giovane ed il chirurgo. Il ragazzo pian piano si avvicina sempre di più all’uomo ed alla sua famiglia e sembrerebbe tutto normale, ma sappiamo che c’è qualcosa dietro. Recitazione, ritmo e trama anticonvenzionali guidano lo spettatore fino allo scioglimento dei dubbi e ad un punto di svolta scioccante: qualcosa sta accadendo e presto capiremo il perché.

Premiato con la Miglior Sceneggiatura al Festival di Cannes 2017, il film è una conversazione scomoda sulla realtà oscura della natura e della giustizia, non obbligatoriamente da godersi ma certamente da apprezzare. Le reazioni intenzionalmente fredde e piatte dei personaggi potrebbero non piacere, ma permettono di entrare in empatia con loro. Non è scopo del regista prendere una delle parti in gioco, sarà lo spettatore a scegliere: la quasi mancanza di emozioni ci permette di osservare da vicino noi stessi e le nostre aspettative nel far fronte a minacce e perdite. È esasperante e incredibilmente disagevole da guardare, ma questo è il suo scopo e il suo successo. Devi smettere di volere che il film sia quello che vuoi tu e iniziare a chiederti perché esso sia così, se vuoi che ti rimanga qualcosa dopo la sua visione!