Il Treno per il Darjeeling

The Darjeeling Limited - Wes Anderson, 2007


Voto medio: 4,40
(10 voti totali)

Film consigliato

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DURATA: 91 minuti
GENERE: Commedia, Drammatico
CAST: Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Anjelica Huston, Amara Karan.

“Chissà se noi tre avremmo potuto essere amici nella vita. Non come fratelli, ma come persone.”

Wes Anderson torna sul tema delle family relations, nella fattispecie incentrandosi sul rapporto tra fratelli. Facile accostarlo quindi a “I Tenenbaum” più che a “Le Avventure Acquatiche di Steve Zissou”, anche se probabilmente in molti altri aspetti è più simile a quest’ultimo. Il viaggio, i colori, un rapporto che non vuole stabilizzarsi e riappacificarsi al passato… “Il Treno per il Darjeeling” è il pretesto di affrontare ciò che nell’opera precedente non era pienamente riuscito: il lieto fine. Anche se poi così lieto non è… diciamo che, senza spoilerare nulla, la conclusione non lascia l’amaro in bocca, ma lascia irrisolte alcune cose. Come nella vita reale, d’altronde. Ciò che importa è il cammino di tre fratelli e del loro riunirsi nel tentativo di riappacificarsi dopo la “diaspora” seguente la morte del padre.

Francis, Peter e Jack Whitman non si vedono da un anno. Decidono di intraprendere un viaggio sul Darjeeling Limited, coloratissimo (non poteva che essere così) e fatiscente treno che solca le rotaie della pittoresca India. I luoghi e gli ambienti sono un mare di cromatismi e profumi in cui Anderson sguazza in maniera fin troppo facile. L’itinerario e i momenti di raccoglimento spirituale sono stati definiti bonariamente dal fratello maggiore, l’ideatore del percorso di riappacificamento più sommario e male organizzato che possiate immaginare. Ma c’è la buona volontà, e questo basta. Owen Wilson, Adrien Brody e Jason Schwartzman ci trascineranno sugli sgarruppati binari indiani tra risse, serpenti velenosissimi e piume di pavone con le istruzioni.

Parliamo sempre di Wes Anderson, quindi dimentichiamoci per un attimo delle commedie classiche: il sapore dolceamaro caratteristico del regista e sceneggiatore americano qua si mischia sapientemente con le spezie ed i sapori di una nostalgica India, offrendo un prodotto ironico che fa riflettere sui dissapori tra consanguinei.