“-Come ucciderai mia madre? -Non mi pare una conversazione appropiata per la cena questa, Dottie.”
Presentato un anno fa al festival del cinema di Venezia, arriva finalmente nelle nostre sale l’ultimo film dell’istrionico William Friedkin (“L’Esorcista”, “Vivere e Morire a Los Angeles”, “Il Braccio Violento della Legge”) basato sull’opera teatrale di Tracy Letts, vincitore del premio Pulitzer.
Trovandosi con un debito considerevole, Chris uno spacciatore texano, decide che l’unica soluzione è quella di uccidere sua madre per raccogliere i soldi dell’assicurazione. In accordo con il padre, l’ex marito della madre di Chris, decidono di assumere Joe Cooper (un killer a pagamento) che è anche, stranamente, un detective della polizia. Il piano prevede che i soldi andranno alla sorella di Chris, Dottie. Tuttavia, a causa della onerosa percentuale del contratto, Chris lascia che Dottie venga usata come pegno, come segno di fiducia, e la lascia a Joe, fino a che i soldi non gli saranno dati.
Film fatto di contrasti; il duro McConaguey e lo sfortunato Hirsch, l’azione violenta ma anche la dolcezza dei sentimenti, il tono morboso e cinico con il lato comico di un killer dal doppio (e paradossale) lavoro. Senza un vero e proprio protagonista, il film dispone di un cast di grandissimo livello, giostrato da un Friedkin come al solito impeccabile. Se riuscite a trovarlo in qualche sala, non lasciatevelo scappare.