Killers of the Flower Moon

Killers of the Flower Moon - Martin Scorsese, 2023


Voto medio: 3,21
(38 voti totali)

Film consigliato

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DURATA: 206 minuti
GENERE: Drammatico, Giallo, Poliziesco, Storico, Thriller, Western
CAST: Leonardo DiCaprio, Lily Gladstone, Jesse Plemons, Robert De Niro, Brendan Fraser.

“Gli Osage sono le persone migliori, più ricche e più belle sulla terra.”

Prima di immergerci nella recensione, un avvertimento per i futuri spettatori: armatevi di pazienza (e forse di un paio di pause caffè), perché con i suoi 3 ore e 20 di durata, questo film è un vero e proprio maratona cinematografica. Ma non temete, il viaggio ne vale la pena, specialmente se avete un debole per le storie che mescolano crime story, dramma storico e una buona dose di commento sociale. E per chi si stanca facilmente, ricordate che non è mica obbligatorio guardarlo tutto d’un fiato; spezzatelo in due serate se necessario, proprio come fareste con una serie Netflix di alta qualità.

“Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese si tuffa in una pagina oscura e spesso trascurata della storia americana, portandoci indietro negli anni ’20, quando l’Osage Nation divenne bersaglio di una serie di brutali omicidi per mano di avidi cercatori di fortune. Con un cast stellare che vanta nomi del calibro di Leonardo DiCaprio, Robert De Niro e la straordinaria Lily Gladstone, il film si propone come un’epica narrazione di crimine e ingiustizia, avvolta in una regia magistrale che solo Scorsese può offrire. La trama ci catapulta in Oklahoma, dove l’Osage Nation si ritrova improvvisamente ricco grazie alla scoperta di petrolio sulle loro terre. Cosa potrebbe andare storto, giusto? Beh, praticamente tutto. Tra omicidi misteriosi, intrighi e complotti, Scorsese ci guida attraverso la voragine oscura dell’avidità umana, dove non tutti i nemici portano una pistola, ma alcuni brandiscono leggi razziste e contratti truffaldini.

Leonardo DiCaprio e Robert De Niro offrono prestazioni solide, sebbene non si tratti delle loro migliori interpretazioni. DiCaprio, nei panni di Ernest Burkhart, ci regala un personaggio complesso, tormentato dal conflitto interiore e dalla colpa, ma con un’aria di “già visto” che a tratti fa rimpiangere i tempi d’oro dell’attore sotto la direzione di Scorsese. De Niro, il malvagio zio William King Hale, ci ricorda perché è considerato una leggenda, anche se il suo personaggio a volte sembra confinato in una zona di comfort troppo familiare per un attore del suo calibro. Ma è Lily Gladstone, nei panni di Mollie Burkhart, a rubare veramente la scena. La sua interpretazione è intensa, emotiva e profondamente umana, portando alla luce la resilienza e il dolore dell’Osage Nation con una grazia e una forza che lasciano il segno. Gladstone è la vera rivelazione del film, una stella luminosa in un cielo altrimenti un po’ nuvoloso.

Per i fan di Scorsese, “Killers of the Flower Moon” potrebbe sembrare un passo indietro rispetto ai suoi lavori più dinamici e avvincenti. Tuttavia, il film brilla per il suo impegno nel raccontare una storia importante, che merita di essere conosciuta. Gli appassionati di storia americana, gli amanti dei drammi basati su fatti reali e chiunque sia affascinato dal lato oscuro dell’animo umano troveranno pane per i loro denti. Se siete in cerca di un’esperienza cinematografica che vi faccia riflettere, arricchita da momenti di vera eccellenza recitativa (ancora applausi per Gladstone) e dalla regia di un maestro come Scorsese, allora date una chance a “Killers of the Flower Moon”. Invece, se l’idea di sedervi davanti a un film dalla durata epica e dai ritmi più riflessivi vi sembra un impegno troppo gravoso, allora lasciate perdere questo film e riscoprite altri classici di Scorsese, dove l’azione e il pathos non mancano di certo.