“Che importa a noi della loro guerra, vero Rosetta?”
Tratto dal celebre ed omonimo romanzo di Alberto Moravia, “La Ciociara” rappresenta uno dei tanti capolavori del neorealismo italiano e sicuramente uno dei migliori prodotti del maestro Vittorio De Sica. Sicuramente distante dai facili gusti di noi spettatori di oggi ma non così tanto da impedirci di riconoscerne l’alta qualità e il valore “atemporale”.
Un film duro, emozionante e dall’alto contenuto drammatico, che ci mostra una storia delicata e intensa che prende vita durante la seconda guerra mondiale, tipica cornice neorealista. Veniamo messi così di fronte a tutta la disperazione della popolazione attraverso scene che ritraggono la semplice quotidianità delle persone che, in un contesto atroce, fanno della sofferenza la propria assurda normalità, che vivono con la leggera rassegnazione di chi è abituato a resistere. In questo scenario si staglia la vicenda di Cesira, donna forte e orgogliosa, e dell’innocente figlia Rosetta, le quali fuggono da Roma, minacciate dai bombardamenti e dai pericoli della Capitale ormai allo sbando. Cercheranno riparo tra le valli della terra ciociara, dove troveranno l’aiuto e la solidarietà di tanti altri sfollati, e Cesira perfino l’amore in Michele (Belmondo), un laureato antifascista. Madre e figlia sono unite da un legame fortissimo, un sentimento che sembra vincere anche l’orrore del conflitto bellico. Ma purtroppo la sciagura è dietro l’angolo e attende le due giovani. Il finale è amaro, tragicamente reale, come tragica è la realtà di quei disperati anni di guerra e oppressione…
Vero perno attorno al quale ruota l’intera pellicola è Cesira, magistralmente interpretata dalla nostra splendida Sophia Loren, che si consacra così definitivamente nell’olimpo degli attori, ricevendo ogni tipo di riconoscimento (tra cui un meritatissimo oscar). Da segnalare alcune scene memorabili che rimarranno indelebili nella storia e che mettono in luce tutto il talento di uno dei grandi registi che hanno dato lustro al nostro cinema degli anni d’oro. Un classico che può rappresentare una scelta alternativa, adatta a chiunque sia interessato a riscoprire un po’ di storia (non solo cinematografica) del nostro paese…