“Bruciare la casa ed accusare Winston Churchill… o negoziare.”
È bello ogni tanto ripercorrere il cammino che ha condotto questo sito al punto in cui si trova adesso, ed è ancor più bello quando è un film a ricordartelo. Mi ricordo – back to 2011 – quando una quindicina di amici e conoscenti si lanciava in un gruppetto su Facebook consigliando i propri film preferiti solo per il gusto di farlo. Volevamo aiutarci l’un l’altro, spinti dalla stessa passione, nel tentativo di non perderci nulla di quello che vale la pena guardare, generando sempre una sorta di cineforum online nei commenti. Da lì al creare un blog il passo fu breve; la scelta del nome fu altrettanto semplice quanto ovvia: l’intenzione era urlare al mondo quanto sia bella la Settima Arte, quante emozioni proviamo alla visione di alcune pellicole e quanto vorremmo condividere questo amore con più persone possibile. In poche parole: quali erano e sono tuttora per noi, o per chiunque volesse o desideri farlo, I FILM DA VEDERE.
Jojo Rabbit è la incarnazione pura di queste quattro parole scritte qua sopra in maiuscolo, tanto più se contestualizzato nel periodo storico che stiamo vivendo, dove odio e violenza sono cose assurdamente normalizzate. Anzi, ancor più che normali, dove sono diventate sentimenti e comportamenti che portano orgoglio a chi li esibisce, tristi e freddi vessilli da sbandierare senza più alcuna vergogna. Non mi dilungherò in un’analisi delle motivazioni che ci hanno portato la società contemporanea a ciò: credo che con la visione del film in molti si renderanno conto delle molteplici analogie della pellicola con i nostri tempi. Notizie false, odio mirato, smisurato ed insensato “idolatraggio” di personaggi subdoli e manipolatori, violenza sdoganata, senso di supremazia nei confronti del diverso. Se sto parlando del nostro Paese o della Germania nazista, lo lascio stabilire a chi si vorrà godere questa produzione.
So che comparare il film con altri è un po’ come sminuirlo ma, visti i paragoni che mi accingo ad usare, lo faccio solo con l’intenzione di rendergli omaggio: il film in questione è, per me, un azzeccato e riuscito mix de La Vita è Bella, del nostro “Robberto” nazionale, ed il bellissimo Storia di una Ladra di Libri, capolavori agli antipodi della rappresentazione di ciò che furono l’Olocausto e la persecuzione ebrea durante l’epoca nazista. Jojo Rabbit possiede quella fottuta voglia di prendere a sberle i nazi che Benigni è riuscito metaforicamente a fare attraverso la sua satira, e quella parte tristemente basata su migliaia di fatti reali che fu il nascondimento di vite umane ad opera di altri umani, forse più umani di tutti quanti. I tre film hanno in comune anche il punto di vista più innocente che si possa pensare: sono tutti vissuti attraverso gli occhi di dei bambini, vittime inconsapevoli delle peggiori pagine della storia del pianeta Terra.
Aggiungete a questo mix un altro po’ di ironia, quella più sottile del maestro Ernst Lubitsch (quando ho visto scimmiottare Hitler non ho potuto fare a meno di ripensare ad uno dei miei film preferiti, Vogliamo Vivere!) ed anche la comicità, se volete, del mitico Charlie Chaplin. Shakerate bene il composto ed aggiungete al tutto due assurdi personaggi interpretati da Sam Rockwell e Rebel Wilson, portatori sani di un tocco fresco, divertente, grottesco e moderno a ciò che vi state accingendo ad assaporare. Vi state immaginando la preparazione di un cocktail ora, non è vero? Bene, tenete in mente questa visione e continuate con l’esercizio d’immaginazione: il barista sta mettendo la ciliegina nel vostro drink! Si tratta della divina Scarlett Johansson, egregia e misteriosa coprotagonista che non potrete non amare ed ammirare.
Manca solo un elemento… di chi sono le mani sapientemente mescitrici di cotanta bontà? Nello stile del regista ci ho rivisto troppo Wes Anderson, tanto che ho dovuto controllare che non fosse effettivamente lui l’autore del drink! Mi piacerebbe concludere il paragone con il suo bel faccione che mette tutti gli elementi insieme e crea questa bevanda colorata, forse perché in qualche modo ricorda Moonrise Kingdom. Ma voglio anche dare il merito a chi questo filmone lo ha scritto, diretto, prodotto ed interpretato: Taika Waititi. Nome sconosciuto ai più, il regista di Thor Ragnarok stupisce e si pone sotto i riflettori della ribalta grazie ad un’opera decisamente da vedere. Per ringraziarti, Taika, presto porterò all’attenzione dei nostri lettori anche Eagle vs Shark, film che ricordo sempre con piacere come uno dei più belli e realistici romanzi di disagio su pellicola, purtroppo mai arrivato in Italia. Ma ora è il turno di Jojo, già annoverabile tra i film da vedere del nuovo decennio: assolutamente da non perdere.