“Sai… sperare è sbagliato. Se non si può aggiustare ciò che è rotto si diventa pazzi.”
Fury Road riaccende i cuori di tutti i fans della saga di Mad Max. Il quarto capitolo della serie è un ritorno in grande stile che lo stesso Miller definisce più una rivisitazione piuttosto che un semplice sequel. Le differenze sono immediatamente lampanti: il film si avvale di un nuovo interprete principale; il memorabile “Max” di Gibson viene sostituito dal più “fresco” Tom Hardy, che ha bravura e faccia giuste per prenderne l’eredità. Per la prima volta, inoltre, ad affiancare Max c’è un protagonista donna: Charlize Theron è l’imperatrice Furiosa, un’eroina tutta d’un pezzo (pazzesco come la Theron riesca ad essere sensuale anche rasata, sporca e senza un braccio). La vicenda non abbandona però lo sfondo di un pianeta allo strenuo delle forze, arido e senza cibo, dove i ricordi di oasi verdi sono ormai lontani. Anche qui però Miller si distacca dai toni del B-Movie per sfociare in una pellicola molto più indirizzata al Kolossal.
La vicenda parla di un popolo represso da un despota che si erge a Dio in terra e che ne controlla le menti offuscate razionando l’acqua della “cittadella”. Al suo servizio ci sono schiere di umani glabbri ed invasati che portano sul corpo i segni delle tante battaglie affrontate. Le donne sono merce rara e vengono tenute recluse dal dittatore che si occupa anche della riproduzione della specie. Sarà Furiosa a tentare di farle evadere e scappare verso una vita migliore, aiutata dall’indomito Max. Fury Road è un ottimo prodotto, di gran lunga l’action Movie dell’anno. I punti di forza sono davvero numerosi e le scene corali, dove il popolo osanna il suo dio immortale, si rivelano puro godimento per gli occhi. Non sono di certo da meno gli inseguimenti/combattimenti dove l’azione e gli effetti speciali pompano adrenalina nelle vene dello spettatore. Una certezza per gli appassionati, un restyling sicuramente apprezzato anche dai nostalgici di Mel.