“Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non dovessi più svegliarti, come potresti distinguere il mondo dei sogni dalla realtà?”
Il concetto geniale di questo capolavoro cinematografico sta proprio nella citazione qui sopra: se tutto quello che vediamo intorno a noi non fosse reale ma costruito artificialmente da esperti programmatori? Se tutte le esperienze che viviamo fossero state studiate a tavolino da ingegnosi informatici con la presunzione di potersi sostituire a Dio? Sono queste le geniali premesse da cui scaturisce questa pellicola vincitrice di 4 oscar e meritevole di numerosi altri riconoscimenti.
Neo (Keanu Reeves) è lo pseudonimo sotto il quale si cela un abile Hacker che viene ingaggiato da Morpheus allo scopo di conoscere il “mondo reale” e la vera essenza di Matrix. Una volta presa coscienza dell’inconsistenza dell’universo tangibile e della condizione in cui la popolazione versa (sfruttata come fonte di energia dalle macchine), Neo, “l’Eletto”, cercherà di guidare la rivolta del genere umano.
Difficile racchiudere in poche righe tutti i pregi di questa ambiziosa produzione. In primis gli effetti speciali rivoluzionari e all’avanguardia ancora oggi. Secondariamente le tecniche di regia che hanno fatto scuola e sono state “plagiate” da centinaia di altri titoli prodotti in seguito. Una su tutte è la “Flow Motion”, sorta di rallenty in alta definizione usato per descrivere nei minimi particolari le scene più veloci, altrimenti non visibili dall’occhio umano. Alla base di tutto rimane però un nocciolo duro, ben strutturato, che sviluppa la stupefacente idea di fondo come forse meglio non si sarebbe potuto fare (lo stesso Cronenberg con EXistenz ha affrontato una tematica simile in maniera convincente ma senza riuscire ad arrivare ai livelli di eccellenza di questa pellicola). Spero di essere riuscito a convincervi.. ”Enter in the Matrix!”