“Il miglior piano nella vita è quello di non farsi mai dei piani.”
Parasite è stato il primo film sudcoreano ad aggiudicarsi la Palma d’oro al Festival di Cannes. Parasite è stato selezionato per rappresentare il Paese nella categoria “miglior film straniero” agli Oscar 2020 (aggiornamento: ha vinto la statuetta, assieme a quelle di miglior film e punto, miglior regia e sceneggiatura originale). Parasite è, per noi profani della Settima Arte, semplicemente un gran bel film cazzuto. Non trovo altro modo per definirlo senza fronzoli ed in poche parole.
Scritto e diretto da Bong Joon-ho (Memories of Murder, The Host, Snowpiercer), il film è decisamente ben scritto ed interpretato, brillando anche a livello tecnico con fotografia e musiche. Probabilmente la migliore esperienza degli ultimi tempi: è arte pura, che ci ricorda la società moderna attraverso emozioni che si accumulano in maniera decisamente forte e prepotente. È la storia di un parassita della società che consegue moltiplicarsi all’interno di una famiglia una volta infiltrato, subdolo cavallo di Troia manipolatore e bugiardo, arpionatosi tra la servitù di una frivola alta borghesia. Un ragazzo ed una famiglia di scrocconi sempre giudicati male dall’occhio del regista, quasi a favore della contrapposta classe media, ricca e stupida. Neanche le vittime si salvano dal giudizio assolutamente impietoso di Bong Joon-ho.
Se ti piacciono i thriller, non dovresti perdertelo. Se ti piacciono i film dark, non lasciartelo scappare. Ma anche se preferisci una commedia, un film di mistero, drammatici, romanzi, quelli sul crimine o persino gli film horror, dovresti vederlo: è davvero completo, risultando un film godibile da tutti. Eccenzion fatta per gli stomaci deboli o le persone che già soffrono d’ansia… Parasite può regalarne più che abbastanza.