“Alicia e io andiamo d’accordo più di moltissime coppie sposate”
Sono ormai diversi anni che seguo “Don Pedro” e sono giunto alla conclusione che i suoi film o li si ama alla follia o li si detesta. Il suo stile è inconfondibile, almeno tanto quanto gli eccentrici personaggi che popolano le sue trame.
Anche in questa occasione, il regista di “La pelle che abito” ci racconta una storia surreale, paradossale e delicatamente intensa.
La trama: Benigno è un infermiere effemminato, sensibile e assai solitario. Marco, invece, è uno scrittore argentino che intraprende una relazione amorosa con una famosa torera di nome Lydia. I destini dei due uomini si incrociano per la prima volta già ad inizio film, a teatro, ma sarà solo successivamente, nella clinica dove lavora Benigno, che i due diverranno amici. Marco, infatti, è giunto al centro medico per stare vicino a Lydia, finita in coma a causa di un incidente avvenuto durante una corrida, mentre Benigno è stato contrattato per assistere a tempo pieno Alicia, giovanissima ragazza, anche lei in stato di coma. Inoltre, Benigno è segretamente innamorato di Alicia e finisce per confidare i suoi pensieri all’amico Marco, il quale cerca di persuaderlo a rivedere i propri sentimenti.
Tutto si complica quando Alicia rimane inspiegabilmente incinta. Surreale, impossibile, raffinatamente perverso; i film di Almodóvar o li si ama o li si detesta, questo io l’ho amato! DA VEDERE!