“Voi dovrete dipingerla senza che lei se ne accorga…”
Non è sempre facile in un film combinare delicatezza e solennità senza oscillare più verso uno dei due lati. Già apprezzatissima dal pubblico francese e premiata per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes, Céline Sciamma in “Ritratto della Giovane in Fiamme” ci riesce magistralmente.
In un castello arroccato su un’isoletta della Francia del ‘700, la regista e sceneggiatrice crea un microcosmo tutto al femminile in cui scolpisce una storia d’amore intensa e dolcissima. Una giovane pittrice, figura moderna ed emancipata che risponde con coraggio alla severa e accademica società settecentesca, è incaricata di dipingere il ritratto di una fanciulla appena uscita dal convento per sposarsi con l’uomo a cui è destinata. Brillante e mondana l’una, inesperta ma curiosissima l’altra, da un’iniziale amicizia sbocciata con la scoperta della musica, dell’arte, della letteratura e del divertimento, fiorirà un’unione indissolubile, coronata dalla scoperta dell’amore.
Ogni silenzio nel film è colmato dagli sguardi ipnotizzanti delle due bellissime attrici francesi, Adèle Haenel e Noémie Merlant, le cui interpretazioni sono davvero incredibili. In una luce quasi surreale, tra le ripide scogliere dell’isola e al calore del focolare del castello, le due giovani riescono a realizzare i loro desideri in un mondo che li nega e li proibisce.
Se ti piacciono i film romantici ma non banali, intensi e raffinati, “Ritratto della Giovane in Fiamme” è il film che fa per te.