“La scelta dipende dalla libertà di scegliere: se sei sommerso dai debiti non hai la libertà di scegliere”
Il 25 marzo 2010 Obama firma la riforma sanitaria americana, in modo da aumentare le persone tutelate di circa 32 milioni (secondo le stime). Tale rinnovamento ha come capisaldi il limitare le patologie per cui le compagnie assicurative possano negare la copertura sanitaria, imporre ai datori di lavoro un contributo economico per tali coperture mediche (assai costose) ai propri dipendenti ed incentivi statali votati allo stesso fine.
Credo di poter affermare con sicurezza che buona parte del meriti di questa svolta sia da attribuire al documentario in questione, targato Michael Moore. Il pungente regista, vero e proprio esperto nell’influenzare l’opinione pubblica americana e mondiale, si insinua nei problemi (enormi) della fetta di americani che non può permettersi un’ assicurazione che garantisca cure mediche essenziali per la propria sopravvivenza. Il sarcastico giornalista evidenzia i numerosi problemi di fondo di questo sistema e focalizza l’attenzione sulle compagnie private che lo gestiscono, veri e propri “boia” dell’epoca contemporanea. Emblematico (ma purtroppo nemmeno tra i più gravi) è il caso di un uomo che dopo aver perso due falangi in un incidente lavorativo dovette scegliere quale farsi “riattaccare” non potendosi permettere il “conto” troppo salato dell’ospedale.
Tematiche pesanti e di grande attualità rese interessanti e di facile comprensione dall’ironia e dal cinismo tipici di Moore. Spero di avervi incuriosito abbastanza, non perdetevelo.