“Oh mio Dio, hanno ucciso Kenny! Brutti bastardi!”
Un cartone di successo come South Park, che fa largo uso di irriverenza e linguaggio scurrile per denunciare temi sociali di (talvolta) “altissima” importanza, è difficile immaginarlo in un lungometraggio. D’altronde c’è un motivo se le puntate durano poco più di 20 minuti: l’ironia, la satira, parolacce e tanto altro si adattano bene a gag comiche di pochi minuti. Matt Stone e Trey Parker comunque sono riusciti nel 1999 a portare sul grande schermo un prodotto che, pur con qualche difetto, diverte e sopratutto stupisce senza mai annoiare. Non sveleremo quasi nulla della trama, vera e propria spina dorsale del film, ma ci limiteremo in realtà ad analizzare il lavoro certosino in fase di sviluppo e sopratutto di doppiaggio.
Sono presenti tutti i personaggi della serie TV, più qualche “cameo” d’eccellenza. La guerra, uno degli elementi chiave del film, è una presa per il sedere del militarismo americano: alterna momenti patriottici a violenza e razzismo senza pari, disegnando un quadro completo della situazione e strappando allo spettatore più di un sorriso che in realtà fa riflettere. Lo spaventoso lavoro di doppiaggio, compreso quello italiano, è decisamente curato. La sceneggiatura non ha mai momenti morti ed ogni situazione si lega perfettamente a tutto il resto. Un ottimo film, soprattutto per i fan della serie. Buona la prima e l’ultima, comunque. Con un ipotetico sequel, sarebbe difficile non avere una sensazione di deja vu.