“Ragazzi, vi va di vedere un cadavere?”
Quattro ragazzini in una città noiosa, un’estate che si appresta a finire nella completa monotonia e un evento inaspettato che dà il via ad un’avventura memorabile: magari di film così ne avete già visti a bizzeffe (su due piedi mi vengono in mente, anche se di generi completamente diversi, It e I Goonies). Ma “Stand By Me” è qualcosa di più di un film, rappresenta la crescita di ognuno di noi, l’adolescenza spesso dimenticata e i suoi numerosi pregi e difetti. È un film sull’amicizia, sui cambiamenti, sulle insicurezze infantili… e permette di rispolverare i dolci ricordi dei nostri primi anni di vita. Forse la trama è di poco conto (pur trattandosi della messa in scena di un racconto di Stephen King); ciò che conta di più è il viaggio che i quattro amici compiono assieme, inconsapevoli che arrivare a ritrovare il cadavere che si erano posti come meta li segnerà per sempre: non tanto per la visione in sé di un corpo senza vita, ma appunto per i discorsi e gli accadimenti che nel tragitto uniranno in eterno, almeno nel ricordo, i giovani avventurieri.
Non aspettatevi dunque divertimento a palate come ne I Goonies (film che condivide un protagonista con il titolo in questione, peraltro), ma anzi preparate il fazzoletto se ricordate con nostalgia la vostra infanzia al fianco dei primi amici, nelle mille avventure che vi possono essere capitate e che vi auguro vi facciano scendere un paio di lacrime al solo pensiero.