“Vieni ad avvelenare la cena della mia famiglia con tutte le tue bugie da giudeo, coccolanegri, hippy balordo”
Quando mi sono avvicinato al mondo del cinema anni fa, American History X ha rappresentato uno dei primi “punti fissi” nella mia ipotetica top ten. E’ passato diverso tempo e nonostante mi siano passati davanti agli occhi diversi chilometri di pellicola, quest’opera non ha perso il suo posto privilegiato.
Film drammatico che ci parla del percorso di pentimento e redenzione di uno Skinhead che dopo tre anni di carcere apprende suo malgrado che il fratello minore ha ripercorso le sue orme. Derek si rende conto di essere stato da sempre un punto di riferimento, e l’emulazione è la naturale conseguenza di questo processo. Proprio per questo cercherà di porre rimedio tentando di riportare sulla retta via Danny. Il regista, tramite un continuo flashback (interessante e ben riuscita l’idea del bianco e nero in queste scene) ci svela retroscena del passato di Derek, fatto di violenza e odio.
Produzione che porta alla ribalta l’attore protagonista Norton che si ripeterà in seguito con capolavori quali “Fight Club” e “La 25ª Ora“, e che già avevamo imparato ad apprezzare in “The Rounders“. Tony Kaye tratta tematiche pesanti e dimostra di saper colpire nel segno con un film violento ma commovente, cinico ma altamente educativo. Non esitate a noleggiarlo.