C’è Ancora Domani

C'è Ancora Domani - Paola Cortellesi, 2023


Voto medio: 3,91
(32 voti totali)

Film consigliato

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DURATA: 118 minuti
GENERE: Commedia, Drammatico, Storico
CAST: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Francesco Centorame.

“Tu pensa a portá i sordi a casa e da’ una mano a st’incapace de tu madre.”

Paola Cortellesi, con il suo esordio alla regia C’è ancora domani, firma un’opera intensa, necessaria e, soprattutto, profondamente femminista. Se qualcuno pensa che raccontare la condizione della donna nella Roma del dopoguerra sia solo un esercizio di memoria storica, allora è meglio che si prepari: questo film è un pugno nello stomaco che arriva dritto al presente, perché parla di una violenza e di una cultura patriarcale che, in forme diverse, ci riguardano ancora oggi.

Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, è una moglie e madre che vive incastrata in un matrimonio fatto di soprusi e violenze, una quotidianità in cui le sue ambizioni, i suoi desideri e perfino il suo corpo le sono stati sottratti da un marito padrone, Ivano (Valerio Mastandrea), e da una società che normalizza il controllo e la sottomissione femminile. La violenza domestica è soffocante, ma non è mai spettacolarizzata: il film sceglie di mostrarla con uno sguardo asciutto, senza ricatti emotivi, rendendola così ancora più agghiacciante. Perché la vera crudeltà è proprio questa: una vita in cui l’abuso è routine, una violenza che si consuma in silenzio, protetta dalle mura domestiche e dalla complicità sociale.

Non è solo un film di denuncia, ma un’opera che riesce a mescolare dramma, speranza e perfino ironia. Ed è proprio questo equilibrio il suo più grande punto di forza: invece di cadere nel pietismo, Cortellesi costruisce un racconto che si muove tra tensione e momenti di leggerezza, senza mai perdere la sua carica sovversiva. La Roma in bianco e nero che fa da sfondo è un chiaro omaggio al neorealismo italiano, ma il film non si ferma a una semplice estetica nostalgica: lo sguardo di Cortellesi è moderno, attuale, consapevole.

Mastandrea è spaventoso nella sua interpretazione di un marito violento che incarna il peggio della mentalità patriarcale, mentre Romana Maggiora Vergano, nel ruolo della figlia Marcella, è incredibilmente intensa e regala alcuni dei momenti più potenti del film. Il cuore pulsante dell’opera è senza dubbio la stessa Cortellesi, che porta sullo schermo un personaggio di rara profondità, una donna intrappolata ma mai del tutto spezzata, capace di piccoli gesti di resistenza che culminano in un finale che non lascerà nessuno indifferente. E parlando del finale: che bomba. Senza rivelare nulla, basta dire che Cortellesi gioca con le aspettative dello spettatore e regala una chiusura che ribalta tutto, con una scena che merita di essere vista e rivista. È un colpo di genio, un gesto di resistenza che lascia senza fiato e che eleva l’intero film a qualcosa di più di una semplice storia di violenza domestica: C’è ancora domani è un manifesto di liberazione.

Non è un film perfetto: alcune scelte narrative risultano forzate, certe dinamiche avrebbero meritato un approfondimento maggiore e l’uso di musiche anacronistiche potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Ma sono dettagli che non compromettono la potenza del film. Perché la verità è che C’è ancora domani è un’opera necessaria, che va vista, discussa e fatta vedere a chi ancora pensa che il patriarcato sia un problema superato. Cortellesi non ha paura di mettere il dito nella piaga e lo fa con intelligenza, senza mai perdere di vista il suo pubblico. Il risultato è un film che commuove, scuote, diverte e fa arrabbiare, che ti lascia con la voglia di fare qualcosa, di urlare che no, non è accettabile che questa storia sia ancora attuale. Un debutto straordinario per una regista che spero abbia ancora molto da dire.