“Io sono una conseguenza. Io sono il conto non pagato. Sono il destino con distintivo e pistola. Dietro il mio distintivo c’è un cuore come il tuo. Sanguino, penso, amo, e sì posso essere ucciso.”
Quando inizialmente avevo visto l’intervista a Jake Gyllenhaal in cui raccontava le gag dietro le quinte pensavo si trattasse di un film comico sui poliziotti. In realtà è un poliziesco drammatico, girato con la camera a mano, che racconta la vera vita fittizia di due poliziotti: inseguimenti, scartoffie, scherzi tra colleghi e rimproveri del capo. I due partner sono molto affiatati e amici da una vita, tanto che non tentennano nemmeno un secondo quando uno dei due decide di buttarsi in un edificio in fiamme per salvare due bambini, rischiando la vita. Il lavoro e la vita personale, però, vengono messi a rischio quando i due colleghi si scontrano con una gang dei sobborghi di Los Angeles.
Non so perché ma questo film mi ha portato una ventata di aria fresca nel genere poliziesco. Le basi del film sono molto simili ad altri nel genere, ma vengono cucite insieme in modo innovativo. Gli attori hanno seguito dei veri poliziotti in periferia di Los Angeles per un mese, e questo aiuta a dare un pizzico di realismo al tutto.