“Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar… alla fine ti sembrano come te…”
Cento sono i passi che dividono casa di Peppino Impastato, l’eroe della nostra vicenda, dalla famiglia di Gaetano Badalamenti, boss mafioso. Questa pellicola parla di una storia vera, portata alla luce da questo regista, ma purtroppo rimasta troppi anni nel dimenticatoio. Peppino ha la mafia nel sangue (nipote del boss sopracitato) ma non nella mente e nelle sue idee. Nonostante a Cinisi sia da tutti conosciuto come appartenente alla “famiglia”, il giovane si oppone con estremo coraggio (soprattutto perché si parla degli anni 70) alla società che gli sta intorno. Lo fa con una radio amatoriale e lo fa con l’arma dell’ironia, forse lo strumento più forte per fare breccia negli animi della gente. Pagherà per averlo fatto. Interessante trasposizione cinematografica del quadro siciliano di quegli anni e non solo (diversi sono i rimandi anche alla situazione italiana), consacrazione di Marco Tullio Giordana come regista impegnato.
Trama raccontata con chiarezza, senza particolari operazioni di montaggio, con l’intento di mettere al centro dell’attenzione la vicenda e la verità soprattutto. Convincente interpretazione di Lo Cascio, la cui avventura è scandita dalle note dei Modena City Ramblers, altro punto di forza del film. Da non perdere per conoscere una realtà purtroppo vicina e reale.