“Lo so. È tutto sbagliato. Noi non dovremmo nemmeno essere qui. Ma ci siamo. È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com’era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest’ombra. Anche l’oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l’hanno fatto. Andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa.”
Seguito de La Compagnia dell’Anello e seconda opera della famosissima trilogia fantasy firmata J.R.R Tolkien e portata sugli schermi da Peter Jackson. Distribuito nelle sale nel 2002, la trama racconta come la compagnia dei 9 sia ormai separata dopo l’imboscata degli orchi nel finale del primo film e dopo la morte di Boromir. I nostri eroi continuano il viaggio in piccoli gruppi cercando alleati nella Terra Di Mezzo, con lo scopo finale di sconfiggere Saruman e Sauron e distruggere l’anello, portando così la fine delle tenebre e del male.
Da amante sfegatato della saga, mi sbilancio dicendo che questo episodio è sicuramente il mio preferito dei tre, nonché quello che a cui sono più affezionato. Peter Jackson continua il suo lavoro maniacale per ricreare i fatti raccontati nelle versioni cartacee da Tolkien; un’opera sopraffina per gli amanti dello scrittore britannico, appassionati del fantasy ma anche e sopratutto del Cinema. Il regista neozelandese fu preso per pazzo quando espresse il desiderio di voler portare su schermo un’opera di tale portata, eppure ancora oggi i fruitori della trilogia sono milioni in tutto il mondo e il lavoro del regista è annoverato come cult cinematografico fantasy.
La creazione di ogni luogo e personaggio presenti nelle terre dove si svolgono i fatti è perfettamente adattata mescolando effetti speciali e creazioni artificiali; infatti un fondamentale ruolo nella produzione è stato fatto dall’azienda di cui Jackson è cofondatore. Armi, set, modelli a grandezza naturale e in miniatura creati appositamente per la grande opera; un lavoro dietro le quinte che è durato mesi e che vede, tra gli altri, un cast spettacolare che valse un Oscar alla trilogia solo per aver radunato nomi di tale caratura.
Anche ne “Le Due Torri” le battaglie non mancano e sono impeccabili; lo scontro al “Fosso Di Helm” tra le forze del male e gli eserciti di Rohan al fianco della legione elfica, rimane impresso nella mente e nella storia del Cinema. Inoltre vediamo la prima comparsa di Gollum e degli Ent, creature di forma arborea protettori della foresta di Fangorn, che rivendicheranno il loro territorio a discapito di Saruman e Isengard. Anche lo scontro tra gli Ent e gli orchi “isengardiani” risulta, anche se di corta durata, egregiamente realizzato. Infine le musiche come sempre donano alla storia una marcia in più aduna pellicola che rimarrà per sempre nella storia del Cinema.