“Dal Tramonto all’Alba”, film del 1996 diretto da Robert Rodriguez e scritto da Quentin Tarantino, che ne è anche protagonista, si è affermato come un cult del cinema grazie alla sua originale miscela di generi che spazia dal terrore alla commedia, passando per l’azione. Quest’opera rende omaggio al cinema di serie B, ai fumetti, ai videogiochi e ai classici film di vampiri, proponendo una narrazione che rompe gli schemi tradizionali.
La trama ruota attorno ai fratelli Seth (George Clooney) e Richard Gecko (Quentin Tarantino), criminali in fuga verso il Messico dopo una serie di violenti crimini. Lungo il cammino, rapiscono la famiglia del pastore Jacob Fuller (Harvey Keitel) per attraversare il confine, progettando di incontrare un complice in un bar di nome Titty Twister, situato in mezzo al deserto. Tuttavia, il locale si rivela essere un covo di vampiri assetati di sangue, trasformando una semplice sosta in una lotta disperata per la sopravvivenza.
Ecco alcune curiosità che potrebbero essere sfuggite anche ai fan più accaniti:
“Dal Tramonto all’Alba” presenta una netta divisione in due parti: la prima metà del film è un intenso thriller d’azione, mentre la seconda si trasforma in una frenetica commedia horror. Questa struttura bipartita è frutto dell’ingegno di Tarantino, ispirato da un film del 1974, “Abby”, che passa da un dramma familiare a un film di esorcismi.
Sebbene Tarantino avesse originariamente previsto di dirigere il film, optò per concentrarsi su “Jackie Brown“, lasciando a Rodriguez piena libertà creativa nella realizzazione di “Dal Tramonto all’Alba”.
Quentin Tarantino scrisse la sceneggiatura per soli 1500 dollari, come favore a Robert Kurtzman, che aveva lavorato agli effetti di make-up in “Le Iene“. Tarantino partecipò al film senza ricevere compenso, in un accordo di reciproco sostegno creativo con Rodriguez.
Salma Hayek, nel ruolo di Satanico Pandemonium, omaggia un film messicano omonimo del 1975. L’attrice ha dovuto vincere la sua fobia per i serpenti per girare la scena del ballo, sottoponendosi a due mesi di terapia per poter danzare con una pitone albina al collo.
Il film rappresentò il debutto di George Clooney nel cinema di Hollywood, essendo fino ad allora noto principalmente per il suo ruolo nella serie TV “E.R. – Medici in prima linea”. La sua partecipazione al film fu fortemente voluta da Tarantino.
I vampiri del film sanguinano verde, scelta stilistica volta a eludere la censura per l’elevato contenuto di gore. Questo artificio ha inoltre permesso a Rodriguez di sperimentare con una vasta gamma di effetti speciali, realizzati dalla compagnia KNB, già collaboratrice di Tarantino in “Le Iene” e “Pulp Fiction“.
John Travolta ebbe l’opportunità di scegliere tra “Dal Tramonto all’Alba” e “Pulp Fiction“; optò per quest’ultimo, ruolo che gli valse una nomination agli Oscar e rilanciò la sua carriera.
Il titolo “Dal Tramonto all’Alba” richiama le maratone cinematografiche dei Drive-in, che proiettavano film dalla sera fino all’alba, incarnando lo spirito del cinema d’exploitation, caratterizzato da tematiche audaci e provocatorie.
Nonostante abbia generato due sequel diretti al video e una serie TV, nessuna di queste produzioni ha visto il coinvolgimento diretto di Tarantino o Rodriguez, dimostrando che il fascino unico del film originale è insuperabile.
Tom Savini, nel ruolo di Sex Machine, utilizza un laccio per uccidere i vampiri, un riferimento al videogioco “Castlevania”. Savini è celebre per il suo lavoro in icone dell’horror come “Zombi”, “Creepshow” e “Venerdì 13”.
Per saperne di più su questo film da vedere, leggi la recensione completa:

DAL TRAMONTO ALL’ALBA
From Dusk Till Dawn - Robert Rodriguez, 1996
Avete mai passato una serata al Titty Twister? Avete mai avuto il piacere di conoscere “The sex Machine”? Se la risposta è no, sono spiacente di comunicarvi che non avete mai conosciuto realmente il caro vecchio Rodriguez! Benché questo non sia il suo primo lavoro, ritengo che questa sia la pellicola della sua maturazione.
La vicenda ci racconta di Seth (George Clooney) e Richard Gecko (sua maestà Quentin), due fratelli che prima rapinano un market (scena cult), poi fuggendo prendono in ostaggio un’allegra famigliola in gita fuori porta. Una volta giunti in Messico, il Titty Twister – bar per camionisti aperto “From Dusk till Dawn” – gli riserverà una lunga notte di delirio, sangue, vampiri e prostitute, giusto per non farci mancare niente. Un ritmo incalzante scandisce la vicenda, divisa nettamente in due tronconi: prima parte totalmente “tarantiniana”, seconda parte “rodrigueziana” al 100%: mix assolutamente vincente. Difficile preferirne una piuttosto che l’altra... [CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO]