“Stanotte ho fatto un sogno assurdo… una ragazza viene trasformata in un cigno… solo l’amore può spezzare l’incantesimo… ma il principe si invaghisce della ragazza sbagliata e lei si uccide”
La contrapposizione tra il bene e male: tema già esplorato in lungo e in largo dalla cinematografia, trattato nelle più svariate forme e ambientazioni. Proprio per questo ritengo che sia ancora più coraggiosa la scelta del regista americano ma di chiare origini russe. Aronofosky lo fa tramite la sua dialettica tipica, quella della pelle, delle sue ombre e delle sue forme che in questo caso sono quelle leggiadre della protagonista, Natalie Portman, premiata con l’oscar, che interpreta il ruolo di una ballerina di danza classica. Odette, ingaggiata per interpretare il Lago dei Cigni da Leroy (Vincent Cassell), coreografo esigente e carismatico, comincia una lotta interiore sul palco per essere contemporaneamente Cigno Bianco e Cigno Nero, contrapposizione che invade anche la sua vita, il suo privato, fino a impadronirsi della sua mente.
Bravo il regista a mantenere alta la tensione sin ai primi istanti del film e a sviluppare una trama che arriva a mischiare realtà e recitazione fino a quando lo spettatore non distingue la linea di separazione. Ottimi i primi piani sui muscoli della protagonista, che senza parole e senza movimenti ci descrivono la sofferenza che sta subendo e logorio morale e fisico che una tale diatriba interiore può portare. Sicuramente non un film leggero e non un Blockbuster, ma gli appassionati del genere e dell’analisi della psicologia umana non rimarranno affatto delusi.