“Pensi di essere preoccupato?”
“Servirebbe?”
Con il suo ultimo lavoro Spielberg ci descrive la vicenda di James B. Donovan, rinomato avvocato di New York, operante nel campo delle assicurazioni, che si trova a dover difendere una spia russa in pieno periodo di Guerra Fredda. Rudolf Abel è un attempato sovietico con la passione della pittura. Si dimostra da subito freddo ma non preoccupato; arreso ad una sorte che gli pare inevitabile. Questo suo animo nobile conquista il legale newyorkese, che prende a cuore la sua situazione. Curiosamente il destino è avverso ad entrambi gli uomini, soli contro l’intera opinione pubblica statunitente che vorrebbe la spia russa condannata alla sedia elettrica senza alcuna difesa. L’occasione del riscatto del malcapitato protagonista (Tom Hanks) sarà la proposta di seguire in prima persona la negoziazione dello scambio tra spie nemiche con il governo sovietico.
Una pellicola piuttosto tradizionale e lineare, che non vuole stupire ma che non mostra il fianco ad alcuna critica. La sicurezza con cui il maestro di Jurassic Park (e non solo) dirige “Il Ponte delle Spie” è disarmante, il risultato non può che essere eccelso. Trattandosi, inoltre, di storia vera il traguardo acquista ulteriore valore. Tirando le fila, “Il Ponte delle Spie” si appresta a diventare un grande classico nel genere degli spy-movie. Attraversatelo senza esitare!