“Solo il medico ferito può guarire”
Il solo nome di Cronenberg (La Mosca, A History of Violence, Cosmopolis) è garanzia di alta qualità, se poi ci aggiungiamo un cast da leccarsi i baffi come questo, beh direi che siamo proprio di fronte a un film da vedere! Lungometraggio in costume apparentemente lontano dai temi e dallo stile del regista canadese, ma che invece, per chi ne conosce a fondo la traiettoria cinematografica, si mantiene in linea con la sua accurata esplorazione dei meandri più intimi e oscuri dell’animo umano, rivangando nelle zone d’ombra del subconscio, dove si annidano istinti primordiali e passioni inumate da secoli di evoluzione sociale.
La storia: Agli inizi del XX secolo Carl Jung è un giovane psichiatra, felicemente sposato e con una brillante carriera davanti. La sua vita subisce una brusca svolta quando nell’ospedale dove lavora arriva una giovane ed affascinante paziente, assai disturbata psicologicamente ma dalla mente brillante, Sabina Spielrein. Jung, per provare ad aiutarla, deciderà di mettere in pratica le teorie psicoanalitiche del professor Freud, il quale comincia ad ammirare il lavoro svolto dal suo giovane collega.
Non vi svelo altro sulla trama; se siete fan di Cronenberg non potete perdervelo!